
Seconda puntata, stessa storia: ritiriamo i referti di Mia dalla psicoterapeuta che l’ha seguita presso il centro specializzato dell’infanzia e parliamo con lei dei risultati ottenuti.
Facciamo un breve ripasso per capire come siamo arrivate fin qui.
Piacere, sono Benedetta, e mia figlia Mia da qualche mese ha cominciato un percorso educativo e formativo presso una psicoterapeuta infantile, visto che alcuni aspetti del suo apparato cognitivo e comportamentale suscitavano dei dubbi in me e suo padre e nelle sue maestre (frequenta la prima elementare).
“SIGNORA, MIA NON STA MIA FERMA”
“SIGNORA, MIA SI DISTRAE TROPPO FACILMENTE”
“SIGNORA, MIA INVERTE I PASSAGGI PIU’ SEMPLICI DEGLI ESERCIZI IN CLASSE”.
Queste sono le frasi (insieme a un sacco di complimenti anche eh, per carita’) che dall’inizio della scuola a Settembre, mi sono state ripetute fino alla nausea dalle maestre, i colloqui interdisciplinari erano diventati quasi una barzelletta, li ripetevo a pappagallo ogni volta che mi sedevo su quelle maledette sediole dell’aula, ormai li avevo imparati a memoria.
Eppure come dargli torto, io ho sempre seguito Mia meticolosamente nei compiti a casa, mi sedevo vicino a lei e la aiutavo nello svolgimento dell’esercizio :
“CAVOLO HANNO RAGIONE”
”SI PERDE PROPRIO IN UN BICCHIERE D’ACQUA, E POI SI DISTRAE IN CONTINUAZIONE CON LE COSE PIU’ INSIGNIFICANTI”.
Vi basti pensare che se Mia trova i classici riccioletti di scarto della gomma da cancellare, che dopo il suo utilizzo sul foglio vengono spinti al di fuori del quaderno, lei li fissa e li modella fino a costruirne qualcosa, una forma astratta, ma in quel momento quei ricciolini erano il centro del suo mondo, mentre io accanto a lei sbraitavo in turco per aiutarla nel problemino di quante maledettissime mele sono rimaste a Paolo dopo che Maria ne ha mangiate tre.
“MAMMA NE SONO RIMASTE QUATTROOOOO”
mi diceva lei sbuffando
“MIA HO CAPITO, MA SEI ANDATA A COLPO DI FORTUNA, IL PROCEDIMENTO QUI E’ TUTTO SBAGLIATO, HAI PERFINO SCRITTO IL PIU’ AL POSTO DEL MENO!!!”
E via con i litigi, le punizioni, le incomprensioni.
Un bel giorno, dopo che la mia pazienza e i miei pensieri ansiogeni erano arrivati al culmine della sopportazione, decido di affrontare insieme a Mia la valutazione dei suoi comportamenti insieme alla dottoressa che ci avrebbe accompagnato in tutto questo lungo percorso (tutti i dettagli di questo passaggio li trovate in questo blog nel mio articolo precedente, che parla proprio dei vari DSA).
E veniamo quindi ad oggi, dove una me tremante e in preda al panico, affronta per la prima volta nella sua vita, il ritiro del referto di sua figlia.
“SIGNORA HO UNA BELLA E UNA BRUTTA NOTIZIA”
ECCO APPUNTO, cominiciamo bene.
“MI DICA PRIMA QUELLA BRUTTA DOTTORESSA”
“GLIELE DICO INSIEME, PERCHE TANTO HANNO LA STESSA RISPOSTA : MIA E’ UNA BAMBINA SPECIALE, E’ UNA BAMBINA PLUSDOTATA”
“PLUS..CHE?”
dal nome sinceramente non mi sembra poi cosi male, penso tra me e me.
“LA PLUSODOTAZIONE E’ UN DONO SIGNORA, NELLA VALUTAZIONE DEL SUO QUOZIENTE INTELLETTIVO, MIA E’ RISULTATA AVERE COME PUNTEGGIO 130, MENTRE IL LIMITE CONOSCIUTO NEI BAMBINI DI SOLITO E’ 110-115”
“AH.”
Deglutisco.
“DECISAMENTE NON HA PRESO DA ME”
RISATA NERVOSA
La dottoressa non percepisce il mio sense of humor e quindi decido di star zitta, placare la logorrea da nervoso di cui soffro da sempre, e per una volta ascoltare chi ne sa piu’ di me.
CITO TESTUALMENTE DAL SITO DELLA ONLUS NAZIONALE STEP-NET:
“In effetti comportamenti tipici di bambini con Disturbo da Deficit di Attenzione (ADD) e Iperattività (ADHD), come ad esempio aver problemi a rimanere seduti, a rispettare il proprio turno, essere irrequieti e impulsivi, estraniarsi, possono anche essere esibiti anche da bambini ad alta capacità. Si tenga presente, in generale, che i bambini ad alta abilità non avranno alcuna difficoltà a dare ragione del loro comportamento, mentre è molto improbabile che un bambino con ADD / ADHD sia in grado di farlo. Ancora: un bambino di talento affaccendato in molte attività può apparire distratto ad un insegnante, ma sarà in grado di ripetere quanto è stato detto. Un bambino con ADD / ADHD, al contrario, perderà blocchi di informazioni perché non è possibile per lui metterli a fuoco; un bambino dotato, se coinvolto in argomenti per lui affascinanti e di grande interesse presterà la massima attenzione, mentre non ci sono argomenti o livelli di interesse che possano favorire l’attenzione di un bambino con ADD/ADHD. La chiave per operare le opportune distinzioni è osservare la pervasività dei comportamenti impulsivi. Se questi si manifestano in alcune specifiche situazioni, la spiegazione può essere ritrovata più probabilmente nella plusdotazione, se si manifestano in tutte le situazioni è più probabile che si tratti di ADD/ADHD. In effetti ci sono anche bambini dotati affetti da ADD/ADHD. In tal caso sarà bene consultare uno specialista con competenza in entrambi gli ambiti.”
Ho inserito queste brevi righe proprio perché come e’ successo nella nostra situazione, alcuni aspetti del Disturbo di Attenzione (ADD) e dell’Iperattivita’ (ADHD) si sovrappongono e si equivalgono ad altri della plusdotazione, creando una enorme confusione nella testa del bambino e soprattuto in quella della mamma, che non conosce gli strumenti adatti ad aiutare il proprio figlio anche nella gestione delle cose piu’ semplici.
Ma quali sono le maggiori caratteristiche del bambino plusdotato/gifted ?
- Spiccate abilità verbali
- Un’insolita buona memoria
- Un’ampia gamma di interessi:
Alcuni approfondiscono molto un unico interesse; altri invece saltano da una passione all’altra, risultando agli occhi degli adulti dei “disorganizzati”
- Interesse nella sperimentazione
- Richiesta incessante di spiegazioni:
i bambini plusdotati sono sempre alla ricerca di risposte alle loro domande e non si accontentano facilmente di risposte superficiali.
- Sensibilità:
sono spesso consapevoli dei loro sentimenti e risultare cosi fortemente emotivi rispetto agli altri, anche con notevoli sbalzi di umore improvvisi.
- Intensità:
Semplicemente essi tendono ad essere molto più profondi degli altri bambini in qualsiasi cosa essi facciano.
La Plusdotazione rappresenta una maniera diversa in cui il cervello umano lavora rispetto al modo in cui finora e’ stato studiato: alcune aree sono piu’ sviluppate rispetto ad altre, e ci sono una serie di accortezze da dover prendere, soprattutto nell’ambito scolastico, basti pensare che i bambini gifted ad oggi rappresentano il 2% dell’intera popolazione nazionale.
Da circa un mese, la plusdotazione e’ rientrata nei BES (Bisogni Educativi Speciali) di cui fanno parte alcuni DSA come Dislessia, Disgrafia, Discalculia, etc, per la quale e’ stato ritenuto doveroso a tutti gli effetti, un programma di studi adeguato alle competenze riconosciute del bambino, con pregi e difficolta’.
Questo passaggio rappresenta un grande passo avanti per famiglie come noi, che da zero cominciano ad approcciarsi a questo nuovo mondo tutto da scoprire, visto che fino a poche settimane fa, lo Stato Italiano riconosceva il bambino plusdotato, ma non lo tutelava in ambiente scolastico.
L’importanza del dialogo scuola-famiglia
Ciò significa che stava quindi alla sensibilita’ di maestre e/o professoresse, accettare o meno di modificare il programma di studi per quel bambino, cucendolo addosso ai suoi nuovi bisogni, stimolando a dovere le sue aree di competenza, per farlo brillare come tutti i bambini meriterebbero, indipendentemente dai loro pregi e difetti.
Questa è la nostra storia che vi ho descritto in poche righe, in questo momento il mio comodino e’ completamente invaso da libri sulla plusdotazione, manuali educativi su come gestire bambini gifted (credetemi, non e’ semplice per niente) e articoli vari che spiegano come esaltare al meglio le loro capacità, senza mai tarpargli le ali.
Non sara’ di certo facile, ma è un cammino che sono pronta a cominciare, arricchita di notevoli spunti in più che non vedo l’ora di imparare, proprio perché, come già detto prima, decisamente Mia non ha ripreso da me.
Ciao mi chiamo Emilia e sono mamma di Maika, 4 anni, bimba plusdotata e supportata e seguita per questo da ben due anni e mezzo.
Ho letto la tua storia ed è da una parte paradossale come tutte approdiamo alla risposta Plusdotazione , incominciando con una paura o preoccupazione FI qualche disturbo o altro. Anchw io in effetti vebni a conoscenza di ciò in mia figlia per essermi in primis preoccupata di alcuni comportamenti/ rituali in lei…
Sono calabrese e in Calabria non si aveva alcun punto di riferimento a riguardo se non solo una dottoressa formata in plusdotazioen. Anche io contattai Step net ma anche altre associazioni e specialiste di Italia e oltre. Fin quando non riuscii a organizzare il primo convegno in Calabria in plusdotazione e da li non mi fermai più. Cosi alla fine il 7 giugno 2019 fondai insieme ad altri specialisti della zona la prima e unica associazione che supporta i bimbi e ragazzi plus dotati e le loro famiglie e facciamo interventi e informazione nelle scuole
L’associazione si chiama Arborescienza
Spero che tua figlia possa ottenere il supporto che merita e soprattutto che abbia maestri empatici capaci di supportare e gestire il suo lato emotivo ed essere supportata e stimolata come il suo potenziale richiede senza perdersi e avere problemi.
Un abbraccio forte e un augurio sincero.
Emilia
Vienimi a trovare nel mio blog. Ne sarei felice