
Il ritardo, il test, quell’ansia dell’attesa, quel groviglio di emozioni che precede le due linette del test…Tutto questo non l’ho mai vissuto, forse è quello che mi è mancato di più!
Avevo 19 anni io e 24 anni lui quando decidiamo di sposarci, iniziamo a provare ad allargare la famiglia, senza rendercene conto passa un anno, niente nessun risultato.
Decidiamo di rivolgerci ad una specialista.
Non dimenticherò mai quel giorno (avevo 20 anni )
Arriva il nostro turno ed entriamo, la dottoressa ci guarda e ci sorride, io inizio a parlargli di come è andata nell’anno precedente, gli spiego che abbiamo provato, ma niente senza esito sperato, gli chiedo se possiamo sottoporci ad esami più approfonditi, lei sempre con il suo sorriso dolce ci chiede quanti anni abbiamo, noi timidamente gli rispondiamo “20 e 25”!
Crescete un altro po’ e poi pensate a crescere un bambino, ci vediamo tra qualche anno
Ecco cosa ci rispose!
Io ci rimasi male, non sapevo ancora e non immaginavo minimamente quello dovevamo passare! Dopo 4 mesi ci rivolgiamo ad un ginecologo, iniziamo gli esami di routine, ecografia, esami ormonali, spermiogramma … etc. Tutti negativi, eravamo “sani”. Quindi iniziamo il monitoraggio dell’ovulazione (tecnica che consente di sapere i giorni più fertili del mese, ma anche di instaurare eventuali terapie per migliorare la qualità del ovocita)
Primo mese niente, secondo niente e così via fino al quinto mese, allora il nostro ginecologo ci consiglia un fertologo, il quale inizia a spiegarci un po’ le varie tecniche di fecondazione, tra cui la ICSI ( iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo), e la in quel momento mentre il dottore parlava, nella mia mente iniziavano tanti dubbi, tante incertezze, tante domande.
Perché? Doveva essere la cosa più naturale del mondo “procreare”ed invece era diventata una cosa quasi impossibile, mi sentivo diversa, quasi malata, un contrasto di emozioni che richiedevano una grande forza interiore.
Ma era la prima volta, quindi ignari di tutto, eravamo motivati, Dio solo salsa quanto. Iniziamo tutti gli esami.
Questa volta erano esami più specifici, richiedevano più tempo, io le punture giornaliere, i prelievi un giorno sì e un giorno no, passarono i mesi e gli esami davano tutti esito negativo (quasi la cosa mi dispiaceva, non avevamo niente, o almeno niente di patologico, ma comunque non rimanevo incinta). Finalmente il grande giorno era arrivato, ero pronta , tutti nervosi, tutti tranne me ! Anzi io ero serena,un sogno tanto desiderato si stava per avverare, o almeno credevo. Entro nella sala operatoria, mi anestetizzano, prelevano gli ovociti ed è fatta!
Dopo qualche giorno mi chiama il dottore “Bene signora se ne sono formati tre , ben tre embrioni” io già fantasticavo , tre gemelli, o mamma e come farò mi servirà un aiuto, pensavo questo, oscura di tutto il disastro che sarebbe seguito dopo l’impianto degli embrioni.
Passano 12 giorni (mi sembrarono 12 mesi) finalmente dovevo fare la beta per vedere se era in dolce attesa. Mi reco al centro analisi faccio tutto ed attendo le risposte ( l’attesa più lunga della mia vita) ritiro gli analisi e la risposta è “ni “.. non si capiva , troppo bassi per essere incinta, troppo alti per non esserlo,subito ci recammo dal dottore, mi fece l’ecografia è da lì si capì eh non era andata come avevamo sperato. Dopo un paio di giorni arrivano le mestruazioni, 5, 9 , 12 giorni e non andavano via anzi il flusso aumentava .
Il dottore tramite un ecografia interna mi diagnostica una possibile “gravidanza extra uterina “.. ma nooo pure questa pensavo , fatte le cure adeguate, la cosa si normalizzò nel giro di un mese circa. Per un anno non pensai più a niente, stavo bene così, iniziai a vedere i lati positivi della situazione, non avrò le smagliature, non si appenderà il seno per l’allattamento, avrò tutto il tempo per me e non sarò mai mamma !!
Ma a chi volevo prendere in giro, io lo volevo, così dopo un anno decido di iniziare di nuovo tutto, però volevo andare dalla dottoressa che ci aveva consigliato di crescere un altro po’.
Ora eravamo cresciuti , ora avevamo esperienza avevamo provato la sconfitta , la sconfitta della speranza! Andiamo da lei, ci vede e ci sorride ancora, un sorriso dolce che mette sicurezza, quasi come quello di una mamma!
Iniziamo di nuovo tutto , questa volta però con un velo di pessimismo, altri 8 mesi di esami, non si fidava di quelli vecchi, questa volta anche esami genetici, iniezioni, prelievi e tanto stress.
Arriva il giorno dell’espianto degli ovuli, di nuovo, ora però non sembra un sogno, ma un incubo.
La vivevo malissimo, non come avrei voluto, ero nervosissima, avevo la lacrima facile, quando uscii dalla sala operatoria e mi svegliai piansi per quasi mezz’ora, pensavo solo al peggio, ero un misto di paura ansia e tristezza. Dopo qualche giorno arriva la telefonata uguale alla prima “complimenti abbiamo tre bei embrioni” Ed io pensai complimenti di che?? Complimenti per non riuscire a rimanere incinta, per non riuscire a fare la cosa più naturale del mondo?(ormai ero una mina vagante, rispondevo male a tutti ). Arriva il giorno del transfer degli embrioni, sembra oggi, mi reco in clinica, eravamo ben 7 coppie che effettuavano l’ ICSI , noi eravamo i più giovani. “Bevete 2 litri di acqua “ ci comunica l’infermiera , la vescica doveva essere bella piena, io in un ora bevo 2 litri ed oltre di acqua, iniziano a chiamare, la prima , la seconda, la terza , ogni transfer durava circa mezz’ora, ed il mio turno non arrivava mai, la mia vescica non reggeva più, chiamò la sesta e non ero io .. da lì a pochi minuti ciao ciao vescica piena, ero disperata la prossima ero io e non avevo rimasto neanche un goccio di acqua, cercai di bere quanta più acqua è possibile in mezz’ora, finalmente era arrivato il mio turno, quindi eco.. mmmmm fece la dottoressa non è proprio piena piena vabbè procediamo con il transfer.
Dopo qualche ora io e gli embrioni posizionati nel mio utero ce ne torniamo a casa, dove mi metto a riposo, aspetto i 12 giorni, senza nutrire la minima speranza, al tredicesimo giorno vado a fare la beta e niente non aspetto neanche le risposte, me ne vado a casa , così senza aspettative, senza farmi false illusioni.
Squilla il telefono,il centro analisi, una voce di donna con tanta soddisfazione mi dice “CONGRATULAZIONI SIGNORA, LEI È INCINTA”.. rimango alcuni secondi pietrificata, un tripudio di emozioni si fanno spazio in me, stavo metabolizzando.. ero felice, avevo la felicità nel cuore, ringrazai la persona a telefono infinitamente quasi fosse stato merito suo se ero incinta.
Fine dicembre, il 27 con esattezza del 2006 nacque il mio grande amore
Il mio sogno tanto desiderato, il mio desiderio tanto atteso, nacque Alessio , con taglio cesareo, un bel fagottino di 3,900 kg , in quel preciso momento, in quel istante che ho sentito il suo pianto ho dimenticato tutto , tutto quello che ho passato per arrivare a quel magico giorno!
Noi, come tante altre coppie con problemi di infertilità, ci troviamo ad affrontare un “NON-EVENTO-RIPRODUTTIVO” che comporta alla coppia un altissimo livello di stress , prima ancora dobbiamo accettare la nostra condizione d’infertilita’, si vive una sorta di lutto immaginario di un figlio che non c’è mai stato!
Bisogna rapportarsi con il mondo, quello indelicato, quello del: “Quando lo fate un figlio?”
Fino all’atto di coraggio di intraprendere il percorso della fecondazione assistita, o artificiale, che non è facile ne psicologicamente e né fisicamente.
Ma oggi io benedico questa tecnica, benedico la dolce dottoressa, che anni prima mi aveva detto che dovevo ancora crescere e benedico Dio ogni giorno per avermi fatto diventare Mamma!
Il percorso è lungo, tortuoso è avvilente in certi momenti, ma ve lo grido con tutta la mia forza NON ARRENDETEVI , PROVATECI , PROVATECI E PROVATECI ANCORA!! Non arrendetevi allo stress , ai momenti sconfortanti che purtroppo non mancheranno, io non lo fatto e spero che la mia storia possa aiutare a trovare la forza a tutte le donne , a tutte le coppie che purtroppo si trovano nella mia stessa condizione , non lasciate che lo sconforto prenda il sopravvento ascoltate il vostro sogno , il vostro desiderio, sarà dura ma ci riuscirete, e come me dopo nella mente e nel cuore rimarranno solo i ricordi belli!
Non mollate mai!!
Ciao….è la prima volta che leggo la tua storia…..ed è molto moltissimo simile alla mia…..Solo che di anni ne avevo 33 quando mi sono iscritta ad un centro di infertilità;e la gravidanza extrauterina l’ho avuta ad un mese dalla fivet programmata(dopo un anno di monitoraggi ed esami vari),quindi oltre al danno la beffa….Aspetto ancora altri mesi per riprendermi e poi finalmente la fivet….stavolta mi sottopongo alle stimolazioni con più paura:troppi ormoni,troppi…speravo più nel congelamento degli embrioni,per non ripetere tutto quel percorso di nuovo.Ma la biologa mi chiama”purtroppo dei due embrioni nessuno è sopravvissuto “Baamm!!!Mio marito dice che gli embrioni “buoni” ce li avevo impiantati.Ed ha avuto ragione:ero incinta.Si erano formate anche due camere ma solo una con battito,ma ce ne siamo accorti dopo un mese quando ho avuto l’aborto di quella camera gestazionale vuota….che rischiava di portarsi via anche la mia bambina…Invece dopo paura e tanto riposo…lei,Sara,è nata e mi ha resa la donna e la mamma più felice del mondo.
È bello leggere esperienze positive che danno speranza a quelle donne che lottano per realizzare il desiderio di essere madre. Grazie per il tuo racconto.