
Recentemente in Sardegna il coordinatore nazionale del Popolo della Famiglia ha presentato una proposta di legge che tanto ha fatto scaldare gli animi soprattutto delle donne… Il reddito di Maternità!
In cosa consiste il reddito di maternità?
La proposta è questa: dare un reddito di 1.000 euro mensili per otto anni alle donne che avranno un figlio e che decideranno di occuparsene a 360 gradi. Addirittura per chi ha più di quattro figli diventerebbe un vitalizio.
Io francamente a primo acchito non ci ho trovato niente di strano, soprattutto conscia del fatto che sia quasi impossibile, soprattutto qui al sud, lavorare se si hanno più di due figli… Invece nei giorni a seguire le femministe più accanite si sono dette offese per questa proposta a loro detta maschilista e retrograda. A loro detta infatti con questa proposta si tornerebbe indietro di decenni a quando la donna veniva vista solo come procreatrice e Angelo del focolare. Ma perché da quando in qua gli uomini possono procreare? In barba alla tanto decantata parità dei diritti le differenza sostanziale (per ora…) tra i due sessi è proprio questa no ?! Solo la donna può partorire, quindi perché sentirsi offese?
Io lo trovo un valore aggiunto semmai, un qualcosa per cui l’uomo non potrà, fortunatamente, mai eguagliarci.
Certo, con tutti i pro e contro del caso, soprattutto a livello lavorativo. Sicuramente è qui che bisogna lavorare, ispirandoci magari ai paesi del nord Europa in cui grazie alle innumerevoli agevolazioni rivolte alle famiglie e soprattutto alle madri, le donne riescono a conciliare bene lavoro e famiglia con relativi benefici per la società stessa in quanto così facendo la crescita demografica non subisce nessuna variazione.
In Italia invece la tendenza è decisamente diversa e nei confronti della donna lavoratrice non ci sono tutele e/o agevolazioni, anzi… e questo ha causato un problema secondo me ben più grave e serio della proposta del reddito di maternità, il drastico calo delle nascite. Qui in Sardegna per esempio ormai siamo ai minimi storici. Nel mio paese nel 2017 sono nati 19 bambini, meno della metà dei 46 nati solo dieci anni prima, un dato decisamente allarmante che a lungo andare avrà delle gravissime ripercussioni per tutta la comunità. Un dato però di cui nessuno sembra essere interessato…
Questa proposta per quanto possa essere discutibile e impraticabile è pur sempre una proposta, una dimostrazione di interesse nei confronti del problema.
Come sempre però le donne sanno portare fuori il peggio di se soprattutto quando si parla di altre donne… A tal proposito sui social ultimamente ho letto le peggiori cose scritte da donne e rivolte ad altre donne ree del fatto di aver scelto di essere semplicemente madri. Nei vari forum sul caso infatti si è immediatamente passate dal parlare e discutere della proposta in se a criticare pesantemente le altre donne.
A prescindere dall’utilità e dalla fattibilità di questa proposta non capisco proprio come le donne possano essere così cattive nei confronti di altre donne… Il pensiero comune tra chi ha commentato questa proposta è stato che chi sta a casa con i figli non ha diritto alcuno in quanto si gratta dalla mattina alla sera confronto a chi invece va a lavorare… E poi sono gli uomini maschilisti!
Le mamme lavoratrici ritengono di essere le uniche aventi diritto di qualsiasi forma di sostegno e aiuto.
Alla faccia della solidarietà femminile! Ma io mi chiedo, ma ognuno per se stesso e per la sua famiglia non potrà scegliere ciò che meglio crede? Perché io mamma, casalinga che sto a casa devo sentirmi inferiore a chi invece decide di lavorare o viceversa? Per chi ha una famiglia numerosa diventa veramente difficile lavorare credetemi, con tutta la buona volontà di questo mondo ma come li sostieni i costi di Nido, babysitter e eventuale aiuto domestico se hai quattro figli per esempio? Uno stipendio non ti basta e sei costretta a rinunciare al lavoro. Se poi vivi al sud il problema è anche trovarlo un lavoro…
In ogni caso non penso che nessuno possa obbligare qualcuno ad avere figli o ad accettare questo sostegno economico che sicuramente necessità di domande e requisiti per ottenerlo… Si rivolge a chi già ha fatto questa scelta o è costretta a farla per altri motivi. Potrebbe comunque convivere con altre prese di posizione e altri “aiuti” studiati per agevolare le mamme lavoratrici in modo da non costringere mai nessuna donna in un senso o nell’altro.
Ma poi una donna perché non può sentirsi appagata anche solo nello stare a casa ad accudire la propria famiglia così come hanno fatto le nostre nonne prima di noi?
E soprattutto perché sentirsi offese per un sostegno economico rivolto alle madri? L’Italia è un paese in cui ahimè in tanti vivono di assistenzialismo abusandone abbondantemente ai danni di tutti ma nessuno dice niente… Se questo strumento invece è rivolto alle donne che stanno a casa, si occupano della casa, dei figli, della famiglia, degli anziani e chi più ne ha più ne metta apriti cielo! E vi assicuro che io personalmente sono la prima ad aver da ridire sul reddito di cittadinanza, per esempio, ma in quel caso non ho visto né sentito donne così accanite a discutere del caso come per il reddito di maternità. Certo tutto questo ribadendo il fatto che questa proposta non è certo la soluzione ma è comunque una presa di coscienza nei confronti del problema del calo demografico. Potrebbe essere comunque un primo passo, per poi procedere nell’aiutare chi invece sceglie di lavorare. Perché purtroppo in Italia la donna ai colloqui di lavoro viene ancora valutata sulla volontà di avere una famiglia o sulla presenza di una famiglia e io mi arrabbierei più per questo che per un aiuto rivolto ad altre donne in difficoltà… E in questo, mi dispiace dirlo, ma gli uomini sanno fare decisamente più squadra di noi donne, sempre pronte a sputare veleno l’una sull’altra.
Tutto ciò ve lo dice una mamma di cinque che ha ancora tanta voglia di fare, di rimettersi in gioco e perché no anche di lavorare ma che allo stesso tempo è consapevole delle difficoltà che una mamma può incontrare nel mondo del lavoro.
Grazie per aver dato voce alle tante mamme che stanno a casa a prendersi cura dei propri figli e che hanno pieno diritto a tale scelta. Grazie per aver dato voce anche a me.
Grazie a te Benedetta innanzitutto per aver speso il tuo tempo a leggermi. Le varie polemiche che ho letto su Facebook mi hanno lasciato senza parole per l’astio che ho letto tra le parole di donne rivolte ad altre donne…
Come non essere d’accordo?per chi è madre e lavoratrice appagata il reddito di maternità non comporta alcuna limitazione mentre per le donne che per vari motivi non abbiano altre opportunità e quindi decidessero di usufruirne sarebbe un’occasione di indipendenza e offrirebbe la possibilità di crescere una famiglia un pochino più serena. Chi ha la pancia piena trova sempre il tempo per filosofare su tutto.Brava Alice!
Ciao Cinzia!! Esatto, hai capito in pieno il mio punto di vista. Se anche fosse non toglierebbe niente a chi lavora e sarebbe un aiuto non indifferente per tutte quelle mamme che per un motivo o per un altro non possono lavorare. Per non parlare poi del fatto che tante donne si ritroverebbero ad avere anche una perduta indipendenza economica che credo che troppo spesso sia alla base di tante sofferenze per loro da parte di chi invece culturalmente detiene il potere economico…Grazie infinite Cinzia per aver condiviso con noi la tua opinione da donna, mamma e lavoratrice ❤️
Premetto che il dibattito dovrebbe essere ben più complesso, mi concentro sull’affermazione “non toglierebbe niente a chi lavora”: questo reddito sarebbe pagato da chi paga le tasse, ovvero soprattutto da chi lavora, incluse le mamme che non lavorano per hobby o per realizzazione personale ma per bisogno. Inoltre, per equità, allora, questo contributo dovrebbe spettare anche ai padri che decidono di fare i casalinghi in presenza di una partner lavoratrice.
Ciao Giuliana. Ho dovuto rileggere il post perché non ticordavo di aver affermato che questo ipotetico reddito non toglierebbe niente a chi lavora, e in effetti non l’ho scritto. Sul fatto che nel caso di madre lavoratrice spetterebbe al padre mi trovi perfettamente d’accordo. Ricordiamoci comunque che questa è solo una delle centinaia di proposte che spesso e volentieri non vanno neanche prese in considerazione dalla nostra politica… Come ho scritto nel post ribadisco che in Italia ahimè esistono svariate forme di assistenzialismo che continuano a foraggiare stuole di nullafacenti ai danni dei contribuenti da anni, in ultimo il reddito di cittadinanza… Non provi lo stesso fastidio anche nei confronti di queste sovvenzioni economiche?! Come dici tu le donne non lavorano per hobby ma per bisogno quindi proviamoci a metterci nei panni anche di chi, nonostante il bisogno, è impossibilitata a farlo per svariati motivi, come un numero di figli superiore ai tre che rendono praticamente quasi impossibile i primi anni dedicarsi ad altro. Certo, sono consapevole del fatto che avere una famiglia numerosa è una scelta ma in un momento storico in cui il calo demografico sta diventando decisamente allarmante credo anche che la società possa riconoscere il merito di quelle mamme che scelgono di portare avanti la loro famiglia numerosa nonostante le difficoltà.
Grazie infinite per il tuo riscontro.
Sono pienamente d’accordo con te! Io sono disoccupata e,sinceramente, questi soldi ci farebbero comodo!
Ma non ho capito da quando saranno disponibili questi 1000 euro! Ti ringrazio
Ciao Lisa. In realtà è solo una proposta per ora. Appena ci saranno novità non mancheremo di informarvi subito!
Favorevole, anzi super favorevole,visto che per scelta ho smesso di lavorare per occuparmi dei miei bambini,non avendo nonni a cui affidare i miei cuccioli. Che poi una donna che ha famiglia,e lavora fuori casa,lavora quattro volte in più rispetto agli agli uomini.