Dopo un paio di notti in bianco e qualche giorno per metabolizzare, finalmente riesco a sedermi e a scrivere questo articolo. Mentre si facevano sempre più chiari gli scrutini delle votazioni che avrebbero portato al risultato delle elezioni USA 2016 e alla vittoria del nuovo presidente, una sola frase continuava a saltarmi in testa, quasi come un’ossessione: “Donald Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti… Donald Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti… Donald Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti…”. Quasi non potevo crederci. Era uno scherzo? Stavo sognando? Qui dalle mie parti erano tanti i sostenitori di Trump, ma altrettanti quelli di Hillary Clinton. A New York, in tantissimi erano con lei. Molti dei personaggi pubblici e non che seguo sui vari social erano tutti per la Clinton. Ero (quasi) sicura che avrebbe vinto lei.  Allora, dunque, cosa è successo? La mia amica Kàrima me lo ha suggerito con una frase di una semplicità e di una verità disarmanti: “…L’America del resto non è (solo) quella di New York e di Hollywood, così come l’Italia non è solo Roma e Milano”. Mi si è aperto un mondo. Lo stesso è accaduto quando , in diretta TV, stavano dando i risultati delle elezioni: la mappa degli Stati Uniti, a parte alcune zone blu, colore che rappresentava il partito democratico, stava diventando sempre più tinta di rosso, colore associato al partito repubblicano. Contee e interi stati, da sempre democratici avevano votato per Trump. Non si era trattato di votare “il meno peggio” come in molti casi si pensa, ma questi cittadini americani volevano proprio lui, Donald Trump. Voglia di cambiamento? Forse. Stufi dei politici? Forse. Interessati al programma che propone? Forse, a questo punto. Ci ho pensato tanto, in questi giorni. Perché la maggioranza dell’America si è affidata ad un uomo d’affari che non ha mai avuto niente a che fare né con la politica, né con la carriera militare? Trump rappresenta l’americano vincente, quello che ce l’ha fatta: ricco, popolare e con una famiglia unita. Quello che però, a mio avviso, più di tutto ha conquistato gli americani è stato lo slogan della sua campagna: “Make America great again” “Rendiamo l’America di nuovo grande”. Il sogno americano, l’”American Dream”. Questo più di ogni cosa ha fomentato l’animo degli americani: non solo tornare ad essere la più grande potenza del mondo, ma anche e soprattutto vivere sereni, sicuri e felici con la famiglia, nella propria casa, con tasse più basse. This is it!

img_1926

Non scrivo di politica, non ho studiato in questo campo, non sono un’esperta, né tantomeno una fanatica e ve lo dico in tutta onestà. Queste sono solo le riflessioni di una neo cittadina americana che votava per la prima volta. Non voglio credere che tutti coloro che hanno votato per Donald Trump siano una massa di illetterati, retrogradi e misogini. Scelgo semplicemente di chiamare costoro “la maggioranza del popolo statunitense”.  Il (nuovo) sogno americano si realizzerà? Diventerà un incubo? Solo il tempo saprà rispondere.

img_1927

Condividi