Sarei curiosissima di raccogliere le esperienze di tutti noi genitori di bimbi fino ai sei anni davanti alle porte di un ambulatorio pediatrico o una banale diapositiva dei nostri figli alla fatidica frase:

Adesso prendiamo lo sciroppo”

 Come mamma di due, quasi tre per l’esattezza in un periodo dell’anno che va da Settembre a Maggio, la situazione è verosimilmente sempre la stessa:una di loro si ammala e esattamente dopo tre giorni “voila” che il simpatico bacillo influenzale si è impossessato anche della seconda.

Fa parte del gioco lo so, e so anche che questo servirà in un futuro neanche troppo prossimo a rinforzare il loro sistema immunitario.

Ma una cosa che proprio non riesco a capire è:

perché i bambini hanno cosi tanta paura del dottore?

Sono assolutamente convinta di non dover generalizzare e che invece ci siano bambini meno reticenti nell’accettare queste visite (ormai per noi periodiche – dove per periodico si intende all’incirca ogni due o tre giorni-) ma nella mia personale esperienza scattato l’anno di età i bambini riconoscono nel pediatra il nemico.

Allora ho tentato di darmi una spiegazione e sono arrivata a due conclusioni. Forse banali, forse più azzeccate di quanto io possa pensare:

  • Ricorriamo al pediatra in casi di emergenza e necessità, ossia ogni volta che i nostri piccoli non stanno bene. Quando i nostri figli non stanno bene noi genitori ci troviamo chiaramente in condizioni di forte stress psicologico (anche psicofisico se ci mettete le ripetute notti insonni ad assicurarci che la febbre vada via) e questo sicuramente crea nella loro memoria a breve termine il ricordo di un’esperienza traumatica ed è cosi che l’associazione DOTTORE= DOLORE è servita su un piatto d’argento.

 

  • Diciamoci la verità: noi genitori ci mettiamo un importante carico da novanta nella gestione di questo timore: quante sono le volte infatti che vi è capitato di dire – per rassicurare i vostri figli o semplicemente per tagliare corto- “non preoccuparti amore, se ci sono io il dottore non ti farà nulla” piuttosto che: “durerà pochissimo e poi torneremo a casa”?

 

Per un periodo addirittura mio marito aveva imparato a minacciare la grande delle mie figlie dicendo: “ora chiamo il dottore”.

Bene, a quanto pare il nocciolo della questione è stato estrapolato.

 

Ma se vi dicessi che la paura si combatte in un solo modo?

Se vi dicessi che è infatti sperimentando e imparando la cosa che ci incute timore che si vince la paura?

E se tentassimo di far immedesimare i nostri piccoli nel loro tanto temuto nemico “il dottore”?

Ci ha pensato intelligentemente IMC toys che se ci pensate non a caso lavora nel settore dei bambini da tantissimo.

Da qualche giorno nella nostra casa è infatti entrata a far parte delle nostre giornate KRISTAL l’ultima uscita in casa CRY BABIES.

È per l’esattezza la CRY Babies malatina.

Piange come tutte le CRY Babies ma nella sua box troverete tutto l’essenziale affinchè i vostri piccoli imparino a giocare al dottore apprendendo cosi lo straordinario potere del PRENDERSI CURA.

Stetoscopio, puntura, sciroppo, panno per la febbre, termometro.

Sono i 5 oggetti di uso comune per ogni dottore che si rispetti che entreranno così a far parte del gioco dei bambini che a loro volta impareranno a non averne timore.

Quando KRISTAL ha la tosse sarà infatti necessario darle una razione di sciroppo per farla guarire.

Se piangerà molto probabilmente sarà corretto misurarle la febbre con il termometro che cambierà il suo colore in base alla temperatura.

E nel caso in cui dovessero comparirle delle bollicine rosse sarà certamente necessario farle una punturina.

In conclusione, sono certa di riuscire a farvelo capire ma proprio ora mentre scrivo le mie figlie hanno l’ennesima febbre della stagione e circa un ora fa il frequentatore più abituale della nostra casa, il pediatra, ha bussato alla nostra porta.

Armato di coraggio e invisibili tappi per le orecchie,riuscite a credere che mia figlia l’ha accolto con lo stetoscopio azzurro e rosa tra le mani e neanche uno strillo?

Credit Benedetta de Perna

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