Quando arriva il momento di cercare un bambino la vita di coppia si arricchisce di fantasie, sogni e previsioni su come sarà fare questo viaggio straordinario. I “futuri” genitori inizieranno a pensare ai nomi, a come riorganizzazione lo spazio in casa e a immaginare i colori degli occhi e dei capelli del loro bebè.
Purtroppo però può capitare che la tanto desiderata gravidanza non arrivi subito, e mentre il tempo passa, ci si ritrova alle prese con un’attesa snervante e con il ciclo che ogni mese arriva puntualissimo a spazzare via ogni speranza.
Ma esattamente quando una coppia viene considerata infertile?
Viene considerata infertile una coppia che entro un anno di rapporti sessuali completi, regolari e non protetti non sia stata in grado di ottenere una gravidanza.
Questa è la “regola” generale ma sono da prendere in considerazione anche altri fattori, come l’età e lo stato di salute generale. Così una donna con età inferiore ai 35 anni può attendere anche un anno di rapporti mirati prima di rivolgersi ad uno specialista della riproduzione. Mentre le donne che hanno superato i 35 anni dovrebbero farlo anche dopo 6-8 mesi.
Se invece la donna ha dei cicli irregolari è bene fare degli accertamenti il prima possibile.
E quali sono gli esami preliminari utili allo specialista per valutare la fertilità della coppia?
I primi esami da fare sono quelli ormonali per la partner femminile, e l’esame del liquido seminale (o spermiogramma) per l’uomo.
Per la donna si tratta di fare un semplice esame del sangue che permette di misurare i livelli di alcuni ormoni. Quelli analizzati più di frequente sono: FSH, LH, estradiolo e prolattina (da eseguire tra il 2° e il 3° giorno del ciclo mestruale), progesterone (da eseguire il 21° giorno), TSH, FT4 e AMH (che possono essere eseguiti indipendentemente dal ciclo).
A cosa servono tutti questi ormoni?
L’FSH è l’ormone che guida la maturazione dei follicoli nella prima fase del ciclo ovarico e fornisce una stima della riserva ovarica.
L’ormone LH consente di identificare l’ovulazione. È quell’ormone che viene rilevato anche nelle urine dai test dell’ovulazione per scoprire qual è il momento migliore per concepire.
L’estradiolo è un estrogeno che agisce sull’endometrio, favorendone la preparazione a un eventuale impianto dell’embrione.
Il progesterone ha la funzione di nutrire l’endometrio e sostenere un’eventuale gravidanza. I suoi livelli aumentano dopo l’ovulazione per poi diminuire se non c’è fecondazione.
L’esame del liquido seminale o spermiogramma, definisce le caratteristiche quantitative e qualitative degli spermatozoi e la potenzialità fecondante dell’uomo. Il risultato va comunque interpretato alla luce del quadro clinico dell’individuo, considerando possibili fattori che possano influenzare l’esame, quali febbre, stress, uso di farmaci e malattie.
Anche per l’uomo è prevista una diagnostica ormonale, che prevede il dosaggio degli ormoni FSH, LH, Testosterone totale, cui si può aggiungere l’Inibina B, la Prolattina (PRL), l’Estradiolo (E2), l’SHBG e lo studio della funzione tiroidea (TSH ed FT4).
Questi sono i primissimi esami da fare prima di prendere in considerazione eventuali altri indagini più approfondite e di cui vi parlerò nei prossimi post.
Se avete qualche domanda da fare, vi aspetto nei commenti.
(Quanto scritto è frutto dei miei studi e della mia personale esperienza, non voglio in alcun modo sostituire il parere di un medico).