
Il bambino chiama la mamma e domanda: “Da dove sono venuto? Dove mi hai raccolto?”
La mamma ascolta, piange e sorride mentre stringe al petto il suo bambino.
“Eri un desiderio dentro al cuore.” (Tagore)
Spesso quando si parla di infertilità si pensa che sia qualcosa che riguarda poche persone, in primis le donne, quando invece in Italia le coppie che si sono rivolte ad un centro di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) sono più di 78.366 nel solo 2017, secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili (Relazione al Parlamento del Ministro della salute sullo stato di attuazione della legge 40/04- attività anno 2017- 26/06/2019).
Questo ci fa capire che di infertilità e PMA dobbiamo parlare, e dobbiamo farlo in modo che le tante coppie che si approcciano a questo percorso delicato lo facciano con la consapevolezza di non essere sole.
I bambini nati dalla PMA in Italia sono 13.973
In un pomeriggio di settembre ci siamo trovate attorno ad un tavolo con il Dott. Andrea Borini Ginecologo e medico della riproduzione e responsabile di 9.baby e abbiamo cercato di capire attraverso domande e risposte quale sia il percorso da attuare in caso di infertilità.
Quando è bene parlare di infertilità?
Le coppie vanno informate che trascorsi 12 mesi di rapporti liberi, frequenti e sereni (6 mesi se la donna supera i 35 anni di età), bisogna richiedere la consulenza di uno specialista, senza assecondare coloro, spesso purtroppo anche medici, che attribuiscono allo stress tutte le cause della difficoltà nell’ottenere una gravidanza, lasciando passare tempo prezioso e, talvolta, irrecuperabile.
Il solo ginecologo non basta, è necessario rivolgersi ad un centro specializzato, non necessariamente per iniziare un percorso di PMA, ma per sottoporsi ad esami approfonditi che potrebbero portare alla scoperta delle cause dell’infertilità.
La tipologia di esami e i possibili approfondimenti sono sempre a discrezione del medico che valuterà in base ai risultati ottenuti come e se procedere ad ulteriori indagini, in quali tempi e secondo quali modalità.
L’età è un fattore determinante?
Forse la maggior parte di noi già sa che con il passare degli anni diminuiscono le probabilità di concepire, ma quello che la maggior parte delle donne non sa è che la loro riserva ovarica inizia a decadere sin dal momento della nascita.
Questo chiarisce bene che il passare degli anni determina una diminuzione progressiva del potenziale riproduttivo: arrivare ad una gravidanza in maniera spontanea diventa più difficile anno dopo anno.
Il Dott. Borini ci ricorda che in termini generali a 20 anni la possibilità di ottenere una gravidanza è del 30%, a 30 anni si abbassa al 20%, dopo i 40 la percentuale scende drasticamente al solo 8%.
L’età è un dato importante, quindi.
Ma altrettanto significativo è il tempo che intercorre tra la ricerca di una gravidanza e l’eventuale diagnosi di infertilità.
E’ importante quindi per la donna capire che a 38-39 anni di età il tempo è davvero prezioso e se c’è il desiderio di una gravidanza è necessario approfondire i motivi del mancato concepimento naturale e agire subito di conseguenza.
Le cause di infertilità
Il versante maggiormente indagato dell’Infertilità è generalmente quello Femminile.
Pur non potendo pretendere di stilare un elenco esaustivo delle possibili cause e forme dell’infertilità femminile si parla ad esempio di:
- Fattore tubarico quando le tube di Falloppio sono bloccate o danneggiate, rendendo difficile sia la fertilizzazione dell’ovocita, sia l’arrivo dell’ovocita fertilizzato nell’utero.
- Infertilità endocrina ovulatoria: si utilizza questa denominazione quando ci sono irregolarità nell’ovulazione e il problema è di fonte endocrina, quindi ormonale.
- Sempre più spesso si sente parlare (e per fortuna si tratta l’argomento!) di Endometriosi: è una patologia caratterizzata dalla presenza di tessuto simile al rivestimento interno dell’utero in posizione anomala. Questo può inficiare sia la qualità ovocitaria, sia la capacità dello spermatozoo di arrivare a fertilizzare l’ovocita, sia la possibilità di impianto dell’embrione.
Spesso alle donne che non riescono a concepire naturalmente si riscontra una ridotta riserva ovarica quando la capacità delle ovaie di produrre ovociti è ridotta. Questo può avvenire per molteplici cause, ma a volte si tratta semplicemente di un problema di “età avanzata”.
Si parla di Fattore multiplo femminile quando più cause di infertilità femminile vengono diagnosticate contemporaneamente.
– Si riscontra Infertilità maschile quando è basso o nullo il numero degli spermatozoi presenti nel liquido seminale e/o quando si hanno problemi con la funzionalità spermatica tali da rendere difficile la fertilizzazione dell’ovocita in condizioni normali.
– Si parla di Fattore sia maschile che femminile quando una o più cause di infertilità femminile ed infertilità maschile vengono diagnosticate contemporaneamente alla coppia.
Ci si rivolge alla medicina della riproduzione anche nei casi di poliabortività, quando cioè nonostante il concepimento non si è potuti arrivare al termine della gravidanza, essendo avvenuti aborti spontanei. È opportuno infatti- se possibile- capire a cosa siano dovuti gli aborti e cercare di bypassare, se non risolvere, il problema,
A volte sussistono anche fattori genetici, sia maschili, sia femminili. Ci si può trovare davanti ad alterazioni cromosomiche (numeriche e/o strutturali), come ad esempio le microdelezioni del cromosoma Y e la fibrosi cistica
Si parla infine di Infertilità idiopatica nel caso in cui non si riescano a determinare delle cause femminili o maschili che possano spiegare l’infertilità della coppia.
“L’infertilità colpisce circa il 15% delle coppie con una ripartizione praticamente equa fra donne e uomini, mentre nel 20% dei casi le difficoltà di concepimento sarebbero da collegare a una combinazione di cause relative ad entrambi i partner!”
(fonte: Istituto superiore della Sanità)
Cosa fare per migliorare la propria fertilità
Lo stile di vita inteso come sedentarietà, fumo, poco sonno, alimentazione sbilanciata che può portare ad obesità e sovrappeso ma anche i disturbi del comportamento alimentare (anoressia, binge eating ecc) sono fattori che peggiorano la condizione generale e di conseguenza potenzialmente anche la vita riproduttiva e la fertilità del singolo individuo. Questo non significa però pensare di rivolgersi al santone di turno che cura con pillole miracolose, programmi nutrizionali e alimenti magici ecc ecc.
Gli attuali studi scientifici concordano tutti nel dire che uno stile di vita attivo, un peso corporeo nel range di normalità e una sana alimentazione sono le fondamenta su cui basare la propria salute e il proprio benessere.
Essere infertili non significa essere “diversi”, “strani” o “malati”.
Significa soltanto dover lottare un po’ di più (e forse non riuscire neppure a vincere), per quel sogno che tanti di voi pianificano, rimandano, chiamano “incidente” o, addirittura, “errore”.
L’infertilità è ancora un tema ritenuto segreto, un argomento da nascondere. Spesso si preferisce tacere il problema, perché così ci si difende dalle critiche, dai giudizi, dalle incomprensioni. La gente ritiene che la PMA sia volere un figlio biondo con gli occhi azzurri oppure che è folle spendere soldi per un trattamento di PMA, ma la ricerca di un figlio non può essere considerata un atto egoistico, la ricerca di un figlio è SPERANZA.
Non si vive senza SPERANZA, a nessuno va negata la possibilità di sperare.
La mentalità deve cambiare perché i numeri parlano chiaro, l’infertilità è in aumento e i trattamenti di PMA sono al momento l’unica probabilità per queste coppie di tenere tra le braccia un giorno il loro bambino, desiderato, amato e sognato come chiunque altro.
Il Dott. Borini ci parla di un alto numero di DROP OUT, cioè di abbandono del percorso prima di ottenere la gravidanza; questo accade probabilmente anche a causa della enorme aspettativa che si ripone in questo tipo di percorsi.
Sappiamo bene che la ricerca di una gravidanza non porta necessariamente ad un immediato risultato, questo stesso iter è da considerare anche nel percorso di PMA dove non si può non considerare il fallimento dei primi tentativi come una possibile eventualità se non la normalità.
La medicina con la Procreazione Medicalmente Assistita può aiutare la fertilità naturale ma non bypassare qualsiasi problema. Le tecniche di fecondazione assistita rappresentano un’opzione disponibile per cercare una gravidanza anche quando ci sono ostacoli nella strada verso il diventare genitori: non sono però l’equivalente di una bacchetta magica, quindi non sempre sono in grado di darci un bambino. Questo è ancora un fattore importante da considerare quando si intraprende questo percorso
“Dalle donne passa la vita, sempre. Dalla pancia, dalla testa, dalle mani e dai ricordi.
Dalla capacità, dal desiderio di tenere dentro, e a volte anche dall’impossibilità di farlo”.
Concita De Gregorio (una madre lo sa)
Credit photo: Diletta Orlandi – Gloria De Paolis
A tutte le coppie che iniziano questo percorso quindi consigliamo di non perdere tempo, di pianificare bene i controlli da fare, rivolgendosi a centri specializzati come 9.baby .
Questo permette di velocizzare le procedure e le diagnostiche e permette quindi di vivere questo percorso in maniera più serena.
Bibliografia dei dati:
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2866_allegato.pdf
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2367_allegato.pdf
Credit photo : Gloria de Paolis