
Ho immaginato spesso come sarebbe potuto essere il mio secondo parto. Se con il primo ero “incosciente” e non sapevo minimamente a cosa andavo incontro, questa volta era completamente diverso. Conoscevo bene quei dolori, ma non quella sensazione che prova una mamma nel dare alla luce in modo naturale il proprio bambino.
Dopo un lungo travaglio finito in cesareo, questa volta desideravo con tutta me stessa provare un parto naturale.
Ne avevo parlato più volte con la mia ginecologa che mi sosteneva dicendomi che potevo farcela. Infatti per una donna che ha già subito un taglio cesareo in passato l’importante è che si superi un minimo di 16 mesi tra un parto e l’altro, tenendo presente che il parto non può essere indotto farmacologicamente per evitare una eccessiva pressione dei tessuti. Inoltre avendo una cicatrice, l’elasticità è minore rispetto al tessuto uterino sano, e questo è causa di un aumento del rischio di rottura dell’utero durante le contrazioni del travaglio.
In sostanza, tutto doveva partire naturalmente. Se a 41+3 il bambino non avrebbe deciso di nascere in modo naturale avrei dovuto affrontare un secondo cesareo.
A 40 settimane però tutto taceva.
Qualche giorno dopo, al mattino non mi sentivo in forma, ma senza farci particolarmente caso, affronto la faticosa giornata da mamma con il pancione, d’altronde nell’ultimo periodo di gravidanza chi si sente in forma?
Arrivata sera, rientra mio marito dal lavoro ed io mi sento sempre più strana. Non so se era il sesto senso, se mi ero fatta “condizionare dalle molte visite di quel pomeriggio dove ognuno mi diceva che mi trovava diversa” o se davvero ero arrivata “alla fine”. Faccio una doccia, qualche battutina a mio marito sul futuro parto, ci mettiamo tutti a nanna e ci addormentiamo, anche stavolta come il parto precedente, abbracciando il pancione ormai gigante.
Il travaglio
Mi sveglio di soprassalto verso le 2.30 di notte con la rottura del sacco, tutto avevo immaginato tranne quella situazione. Perdevo tantissimo liquido. Sveglio mio marito e dopo qualche ora corriamo in ospedale. Prima, però, saluto il fratellino ( che dormiva profondamente) baciandolo ed affidandolo alla nonna, con la consapevolezza che non sarei più tornata da sola.
Sono le 5 del mattino e per strada mi sembra di rivivere un po’ le stesse emozioni di 2 anni e mezzo fa, stessa ora, ma questa volta perdendo tanto liquido, ma senza contrazioni.
Una volta arrivati in ospedale, mi fanno il tracciato e aspetto la visita della mia ginecologa. Lei sapeva bene quale fosse il mio desiderio, ma dopo la visita mi fa rivestire e dice a mio marito che avrei dovuto affrontare un secondo cesareo, perchè avevo perso troppo liquido e le contrazioni non erano ancora partite. Inoltre avevo un tampone positivo e un vbac non poteva essere indotto. Era meglio non rischiare.
Un colpo al cuore.
Mi consegnano la camera e mi programmano il cesareo per le 11 del mattino. Mi sfogo con mio marito, con la mia famiglia, ero demoralizzata perchè non avrei mai provato quella sensazione ed emozione che prova ogni mamma nel dare alla luce in modo naturale il proprio bambino..
Arrivano le ostetriche, mi visitano e mi preparano per il cesareo. “Ero pronta”, mi dicono che avremmo aspettato l’ok dal ginecologo che sarebbe arrivato a breve prima di proseguire verso la sala operatoria.
Abbraccio la pancia, forse per l’ultima volta, ero seria, ero tesa ed eccolo… guardo mio marito e senza dire nulla ecco un’altra volta, io quel dolore lo conosco, lo conosco bene. Una dietro l’altra, tutto così velocemente che non ho nemmeno il tempo di capire. Arriva il ginecologo, arriva l’ostetrica e mi dicono che se le contrazioni erano partite potevo farcela, che avrei potuto provare a fare un parto naturale. Mi visitano, mi fanno il tracciato e in un attimo mi ritrovo dilatata di 3 cm, si va in sala parto.
Non so quanto ci abbia messo ad arrivare camminando in quella sala, ma sicuramente abbastanza. Sempre stringendo la mano a lui, colui che mi ha sempre sostenuta, mio marito.
Arrivo in sala parto, dilatazione 6 cm. Potevo farcela. Dovevo farcela.
Mi auto incoraggiavo, ma non è stato facile, il dolore non si può descrivere. Lo dimentichi, è vero, ma in quel momento è davvero tosto. Ti distrugge, il mal di schiena era insopportabile. Non erano le contrazioni a farmi stare male ma la schiena, le gambe dopo le contrazioni. Il bambino era posizionato, era in basso, era pronto. Io forse un po’ meno. Ammetto che, ad un certo punto, per assurdo ho chiesto perfino il cesareo, il dolore era insopportabile. Ho chiesto anche l’epidurale, ma mio marito mi ha fatto riflettere.. c’era il rischio di rallentare tutto, mentre io avrei potuto farcela da sola bastava crederci, perché in fondo era quello che avevo sempre desiderato. La voglia di spingere era tanta, mi dicevano di concentrarmi sulla respirazione. Ho chiuso gli occhi e stringendo la mano di mio marito inizia una nuova sensazione che che non avevo provato al primo parto, quella voglia irrefrenabile di spingere, quella di dare alla luce il mio bambino. Urla di dolore, attimi intensi di contrasto tra forza e debolezza, ma per fortuna poche spinte e lui finalmente era fuori, era mio.. era venuto al mondo …
Non so descrivere a parole l’emozione che si prova, certe situazioni bisogna viverle per capirle. Un istante dopo le lacrime iniziano a scendere incessanti, sempre di più ed io ho lui stretto sul mio petto, quel batuffolo di dolcezza su di me che mi aveva fatto vivere le ore più incredibili della mia vita.
Ho pianto dall’emozione, a lungo. Ero mamma per la seconda volta e non credevo che avrei potuto provare, di nuovo, un amore cosi grande.
E alla fatidica domanda, è possibile partorire per via naturale dopo un parto precedente con taglio cesareo? La risposta è SI, è meravigliosamente possibile!
Articolo molto interessante. Ma pochi sanno che giorno d’oggi
“Grazie alla Maternita surrogata molte famiglie possono stringere tra le braccia propri pargoletti. Ci sono tantissime cliniche, per esempio in Ucraina del prof. Feskov . E un ottima clinica, utilizzano anche il trattamento di genomica umana……
Ho trovato un articolo che può essere interessante per molti: https://maternita-surrogata-centro.it/maternita_surrogata.pdf.”