
Ho lasciato passare un pò di giorni per scrivere il mio pensiero dopo aver letto della tragedia di una neo mamma che ha ucciso la sua figlioletta e ha poi tentato il suicidio. La neonata e la mamma erano da pochi giorni state dimesse dall’ospedale di Vicenza e i genitori , riporta la cronaca erano felicissimi per la nascita della figlia tanto voluta e attesa da tempo.
Cosa è scattato in questa mamma a tal punto di rovinarsi la vita?
A quanto è stato poi raccontato dal marito è stata colta da un raptus, perché da giorni non dormiva e non riusciva ad allattare la piccola, ho letto le peggio cose scritte proprio da mamme come lei e ne sono rimasta colpita. Come sempre ci sono due fazioni: chi l’accusa di non meritarsi il titolo di madre e chi accusa invece la società di non aiutare le mamme in difficoltà a riconoscere la depressione post partum.
Non voglio entrare nel merito di questo, ma una cosa voglio dirla, prima di accusare questa mamma e la società perché non ci facciamo un bel bagno di umiltà e la smettiamo di giudicarci in primis tra mamme? Perché tutte a scrivere poverina, o assassina, ma nessuna a chiedersi “cosa faccio io per evitarlo?”
Basterebbe davvero poco, basterebbe solo non giudicare e non pretendere che tutte siano mamme allo stesso modo.
Perché ammettiamolo, li abbiamo fatti tutti quei discorsi di mamma di serie A e di serie B; la prima è quella che si mette sul piedistallo perché ha partorito naturalmente, perché Lei e solo LEI HA PROVATO DOLORE, ah e poi ha allattato fino al 36 mesi, mica come te che hai fatto il cesareo o l’epidurale e hai allattato per 3 mesi o 3 giorni.
Ho pensato molto se scrivere o no questo post e alla fine ho scelto di condividere con voi questa parte di me, spero di non essere fraintesa perché so bene che il linciaggio è dietro l’angolo.
La mia testimonianza è solo una scelta personale, non è quella giusta è stata giusta per me, per come sono io; perché tornando al discorso di prima fortunatamente NON siamo tutte mamme allo stesso modo, ma tutte facciamo del nostro meglio.
Questo pensiero l’ho scritto a pochi giorni dal parto della mia seconda figlia, Nicole.
“Questa volta ci ho provato, l’ho fatto soprattutto per lei non certo per me, ma ci ho provato perché in ospedale tutti dicono che devo allattarla, che è per il suo bene, l’ho fatto per poter rispondere a testa alta a chi mi ha criticato di non aver mai allattato il mio primo figlio.
L’ho fatto perché mio marito desiderava almeno provassi in modo da non pentirmi di non non aver tentato, l’ho fatto per mille motivi, ma Io sapevo che non avrei sentito mio quel momento. Non perché io sia sbagliata, ma perché ogni mamma ha il suo modo di esserlo.
Ho ceduto alle pressioni e provato, del resto l’istinto può sbagliarsi a volte no?
E invece no, il mio non si è sbagliato, ho allattato Nicole per tre giorni e in ospedale le puericultrici erano felicissime che questa volta almeno ci provavo e quando alle tre di notte del giorno delle dimissioni ho chiesto le pastiglie questa volta me le hanno date senza guardami male (come era successo con il primo figlio), solo erano deluse e mi hanno avvisato che sarebbe stato doloroso e così è stato perché avevo avuto già la montata lattea, ma IO ora sono serena.
Ho deluso l’intero reparto di ostetricia? Poco importa, IO non devo deludere me stessa e mia figlia. Mia figlia si merita una mamma serena mentalmente e non stressata; ora mi godo ogni singolo momento di Nicole e conserverò quel ricordo di quando l’ho avuta solo per me, ma per me la scelta è questa.
Ammiro tutte le donne che allattano, ho visto il loro sguardo pieno d’amore che hanno in quel momento e sono dolcissime.. Lo siamo però anche noi, mamme che abbiamo fatto una scelta diversa, la più difficile perché deve relazionarsi con molti pregiudizi e malignità, non è una scelta di comodo come spesso erroneamente si crede, ma di cuore, per amare serenamente il nostro bimbo… Darei la vita anche io per lei, come la darebbe qualsiasi mamma, biberon o meno non fa la differenza.
Fate bene ad insistere se il desiderio è quello di allattare, ma deve partire da voi, non da pressioni esterne perché poi non tutte sono capaci di sopportarle, come probabilmente lo è stato per la mamma di Vicenza.
Aggiungo un disclaimer importante, so benissimo che il latte formulato e quello materno NON sono assolutamente paragonabili, questo post non è pro allattamento artificiale, perché noi che abbiamo scelto di non allattare non siamo condizionate da nessuno, la scelta arriva sempre da noi, questo post è solo una mano sulla spalla per le mamme che scelgono volutamente di non allattare.
L’amore per i figli si misura in coccole, non in latte. Ricordatevelo.
Anche io ho un blog e qualche giorno fa ho pubblicato un post simile. Anche io sono bis mamma da appena un mese e a causa della pelle delicatissima del seno non ho allattato. Tutti dalla prima all’ultima infermiera, dalla prima all’ultima ostetrica hanno insistito che le provassi tutte prima di mollare. Tiralatte, coppette, a mano ecc ecc ma non facevo altro che peggiorare la situazione. Mi sono sentita mamma B per i 3 giorni di residenza in ospedale. Ma ora che sono a casa, mi ritengo mamma A++++ . Ho messo da parte l’ego e il ” ma è meglio, devi soffrire poi passa!” E ora grazie a Dio con il latte artificiale ha preso peso e sta benone! E pure io! Non esistono categorie… solamente Mamme, tutte con la M maiuscola.
ln ospedale veramente purtroppo a volte ti fanno sentire di serie B, su questo argomento e non si rendono conto del danno psicologico che possono fare ad una donna. Quando leggo che pediatri o altre figure simili spingono per l’allattamento artificiale mi chiedo come mai le mamme che invece scelgono questa strada non li incontrano mai 😉
Concordo con te in tutto, credo che ogni mamma debba assolutamente sentirsi libera di fare la scelta che lei ritiene migliore per quella diade mamma-bimbo/a, senza pressioni e senza sentirsi da meno mai in nessun caso.
Io che ho allattato il mio primo figlio fino ad un anno e sto allattando il secondo che adesso ha 14 mesi mi sento invece giudicata perché lo all’atto ancora, perché non si staccherà mai da me, perché lo vizio…e se poi ci aggiungiamo il fatto che porto mio figlio in fascia praticamente sempre, ti lascio immaginare dove arrivano i commenti! Purtoppo qualsiasi scelta una mamma faccia, prima o poi verrà criticata e fatta sentire in colpa da qualcuno.
Bisognerebbe imparare a giudicare meno e a sostenere di più!
Un Abbraccio
Assolutamente, hai proprio ragione e deve partire in primis da noi mamme. Un caro e dolce abbraccio <3
Grazie. Ho letto questo post diverse volte, e ogni tanto ci torno perché ho bisogno che qualcuno mi ricordi che non sono sbagliata, che non sono una mamma di serie B, che il rapporto che ho e avrò con mio figlio non dipende dal modo in cui è stato nutrito. Ci sono giorni in cui vorrei raccontare la nostra storia, poi mi blocco e mi dico che non servirebbe a niente… E invece no, hai ragione tu! Se può servire a far sentire altre mamme meno sole, meno sbagliate e più umane, allora mi racconterò.
Quindi, ancora una volta, grazie!
Un abbraccio
Felice di averti aiutato in qualche modo!
Ti ho incontrato percaso su instagram e mi sono imbattuta in questo tuo blog e in questo post. Io mi sono sentita mamma di serie B in ospedale e continuo ad esserlo anche qui a casa. Perché? Perché in ospedale ero sola, e di questa cosa non me ne pento perché già sapevo che se avevo tutti attorno sarebbe stato un continuo giudicare, consigliare(consigli non richiesti), e sempre sotto esame. E dopo un cesareo di urgenza, ecco che arriva l’allattamento, la mia piccola è nata di 2, 660 kg era piccola e non aveva la forza di tirare, se ci penso ora poverina mi viene un dispiacere, e io insistevo ad attaccarla perché ecco ero sola ma le ostetriche e le videochiamate da casa non mancavano mai, con le domande, sta mangiando? La stai attaccando al seno? Ha fame attaccala?! Mica gli stanno dando il latte artificiale? Ma lo stai facendo? Ed ecco mi sentivo di Merda perché poi mi davo la colpa a me come se fossi io sbagliata ci piangevo stavo malissimo, volevo che lei tirava, ma colpa non era di nessuno, perché la mia piccolina non ci riusciva, e se tornassi indietro a quei giorni in ospedale e pensare che lei aveva fame e non la capivo, subito immediatamente mi farei dare le pillole e subito a latte artificiale. Ora passo un mese io faccio l’allattamento misto (cosa per me confusionale) ma ora mai vada come deve andare, e mi sento stanca oppressa e non capita anche da chi mi sta più vicino, e soprattutto giudicata comunque. Ma comunque a mia figlia la tengo in braccio, la coccolo gli parlo perché il mio amore per lei non viene dal latte,. Quindi non sentitevi in colpa o non pensate a quello che vi diranno, la gente parla comunque. Siate libere e felici con i vostri bambini. Grazie mille per questo tuo post. Un abbraccio