Carnevale è alle porte! È una festa che ho sempre sentito molto fin da piccola, complici una nonna sarta che mi cuciva addosso il travestimento che desideravo, e un nonno burlone che mi ha insegnato il vero significato di “ogni scherzo vale”. Senza contare i dolci tipici di questo periodo, le nostre cosiddette “chiacchiare” inzuppate nel sanguinaccio, che non mancavano mai, insieme a una buona dose di euforia che caratterizzava tutto il periodo.

Inutile dirvi quanto provo a trasmettere lo spirito di questa festa ai miei bimbi. E, anche qui, inutile dirvi quanto provo a cercare di fermare il ricordo di loro cosÌ piccoli, vestiti con questi costumi improbabili, in una fotografia che un giorno andrà dritta in quella cornice in bellavista nel nostro soggiorno. Sono sicura che questo ricordo avrà un suo non so che di nostalgico e ironico allo stesso tempo quando ne ripareremo… perché si sa, quando i bimbi sono così piccoli non è affatto semplice scattare una foto come diciamo noi. Decidono loro, tempo e modi. Sempre che tu non decida invece di portarli in uno studio fotografico e -click- avere il tuo ricordo perfetto, il che è decisamente più semplice, veloce e sicuro (fatta eccezione per noi, che se non avessi questa passione, e in questo caso, perseveranza, per la fotografia, rischierei di non avere nessuna foto ricordo dei miei piccoli che inscenerebbero pianti e urla come da copione quando dobbiamo fare qualsiasi cosa fuori casa quando è coinvolto qualche estraneo)

Ma ho trovato la mia pace interiore, da vecchia perfezionista quale sono, ops ero. E assolutamente da non professionista vi lascio qualche semplice consiglio per provare a fare qualche foto ai vostri piccoli, in modalità decisamente”casereccia”. Per me, sono tre i punti fondamentali per ottenere qualche buon risultato: luce, bianco e divertimento!

La luce è fondamentale per far venire la foto nitida e più pulita possibile, non sono un’amante del flash, e così cerco in casa i punti più luminosi, di giorno ovviamente, quando il sole fa capolino nelle stanze e illumina tutto… non soffermatevi a scegliere il posto giusto, qualsiasi può esserlo, se c’è luce dalla vostra siete già a buon punto. Bianco: anche una semplice parete bianca si può trasformare in un set fotografico! I protagonisti sono i dettagli, i colori dei soggetti, e tutto ciò che di colorato vi viene in mente. Se non avete una parete bianca va bene anche di un altro colore ovviamente, quando penso al bianco in una foto penso ad uno sfondo tendenzialmente chiaro su cui mettere in risalto il soggetto principale, uno sfondo “pulito” con poche cose intorno in modo da poter valorizzare il resto, uno sfondo in cui meno cose ci sono, più saranno i vostri soggetti ad essere i protagonisti! E per ultimo, divertirsi! Quando si scatta con i bambini bisogna coinvolgerli e stimolarli, renderli partecipi di quel momento vostro, un gioco come un altro, divertimento e spontaneità prima di tutto il resto, e anche se non sorridono o fanno una smorfia poco idonea, ricordatevi sempre che anche in quel preciso momento c’è la possibilità di renderlo unico.

Ho imparato, o meglio, i miei figli mi hanno insegnato che qualsiasi momento è perfetto per fermare un ricordo. Ho tante foto in cui piangono, mentre scattavo loro partivano e non ne volevano sapere, io insistevo e peggioravo la situazione. Finché un giorno, riguardando quelle foto in lacrime, mi sono ritrovata a sorridere di quell’attimo, di quanto fosse, nonostante tutto, vero e spontaneo. Andava così, e andava bene.

Detto questo, se questi tre punti non vi vengono poi così facili, vi suggerisco il mio piano B, fin’ora il più utilizzato e il più gettonato: il letto! Mentre dormono ho scattato le mie foto preferite (mi piace vincere facile!) e vi assicuro che è decisamente meno faticoso, in tutti i sensi possibili. Risulta essere sempre il piano migliore per un’occasione speciale quando loro non collaborano e tu vuoi a tutti i costi avere quella fotografia. Come in questo caso Carnevale, ed io, che ancora non sono riuscita a fargli tenere i cappelli da svegli, mi accontento di questo unico scatto, consapevole che probabilmente non avrò mai la mia foto perfetta. Ma consapevole, anche, che mi basterà riguardarlo per provare quel senso di infinita tenerezza che ha caratterizzato quel momento. Di loro che dopo una mattinata di giochi e corse, si sono addormentati vicini, io che salgo sulla sedia per avere un’inquadratura più ampia, che li guardo e sorrido, e… click.

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