Sono passati 6 mesi da quando ho fatto diventare realtà uno dei miei sogni più cari, vivere in Inghilterra.
Questo paese per me non è mai stato il posto dove piove sempre o si mangia male, ma uno di quei piccoli/grandi sogni, che custodisci nel cassetto e ti tiene compagnia nelle serate senza sonno, come un’insignificante scusa per evadere dalla realtà.
Ancora adesso non so come sia successo, era un sogno sul quale avevo scritto impossibile quando mi ero inamorata di qualcuno che non avrebbe mai lasciato l’Italia… mi avevo assunto questo compromesso, per lui, per noi, perché più di ogni alto sogno io volevo vivere insieme a lui. Di origini lui è metà inglese, la sua mamma e un intera famiglia lo legano a questo paese, per questo scegliendolo come compagno d’avventura avrei avuto sempre con me una briciola di questo paese e al tempo lasciai andare la speranza di venire a vivere qui.
Insieme abbiamo disegnato altri sogni, accolto due figli e camminato fianco a fianco per più di 5 anni, quando un giorno… in un periodo difficile, una telefonata mi dice, “ho deciso! andiamo a vivere in Inghilterra”, la verità è che tutta la mia convinzione, in quel momento, era sparita. Io in Italia stavo bene, finalmente, avevo trovato la mia dimensione, il pensiero di ricominciare era solo una doccia fredda, anche se dentro bruciava il desiderio di inseguire questa follia.
Questo sogno forse un tempo, tanti anni fa, quando ero ancora una bambina nasceva come senso di rivincita, una strana attrazione per un mondo cosi diverso dal mio.
Volevo capire come ci si sente a essere come una famiglia normale, perché da bambina il mio sogno era di vivere una vita “normale”, insomma come nei film americani pero’ in Inghilterra, perché hanno un accento più romantico, grandi scrittori, ottima musica e un immensa cultura.
Volevo una famiglia all’inglese, un camino nel soggiorno, vedere i miei bambini in uniforme ed arrivare a lamentarmi della solita routine settimanale.
Volevo coltivare il senso di una famiglia, che io, come figlia nata alla fine di un regime comunista e cresciuta da due genitori pendolari, per più di 10 anni, tra la Romania e l’Italia, non avevo mai avuto.
Ed eccoci qui, oggi… passati 6 mesi, bambini sistemati a scuola, l’Evan con la sua bella uniforme, una casa con un cammino in soggiorno, la mia dolce meta’ con un lavoro promettente, io nel ruolo della partner sostenitrice, madre full time, un piccolo lavoro di 8 ore in due giorni nel fine settimana, una routine settimanale tremenda e a volte un odio profondo per il Lunedì, sopratutto per il Lunedì mattina!
Per un attimo mi sono sentita come il principe che ha trovato la fanciulla che calza la sua scarpa di cristallo, felice e fiera. Finalmente quella normale vita familiare, festeggiare Natale in una grande famiglia, passare “quality time”, come lo chiamano gli inglesi, durante i weekend, che per me è un esperienza straordinaria.
Cosi felice che dopo quell’attimo mi sono “paralizzata”.
Sono arrivata alla fine di una storia con un sogno che è diventato realtà, però la domanda è: “Cosa succede dopo?”
Dopo che si sposano, dopo che lasciano quel lavoro per inseguire le proprie passioni, insomma, cosa succede dopo il “happy ending”?
Sono così bloccata da settimane
Bloccata dalla paura di perdere questo attimo.
Bloccata dalla beatitudine che porta un sogno diventato realtà.
Bloccata dal sentimento che i sogni possono diventare realtà!
Con la consapevolezza che devo andare comunque avanti, a inseguire anche altri sogni, avrei desiderato che in questo momento mi bastasse questo, fare la mamma, godermi questo sogno realizzato, rallentare ed essere felice qui dove sono arrivata… al meno per un po’. Però sono cosciente che la magia di quel attimo lo visito, ed è passato, rimarrà solo il ricordo di una bellissima sensazione.
La verità è che non mi sarei mai aspettata di trovare più felicita inseguendo il mio sogno che vivere dopo che si è realizzato.
Se alla fine della scorsa settimana quando scrivevo questo articolo mi sentivo ferma, senza entusiasmo, passione, pigra e senza coraggio di affrontare come si deve le mie giornate. Con la frustrazione che la mia infelicità faceva male alla mia famiglia, dopo che ho scritto questo articolo svuotando la mia mente, in quel preciso instante, una nuova opportunità ha bussato alla mia porta, un progetto che come per magia mi ridà il mio incosciente ottimismo e mi fa sentire di nuovo sulla strada giusta.
Questo e’ più un post di sfogo, in realtà desideravo tanto scrivervi qualcosa di bello sulla mia bella vita inglese però non ho trovato le parole, sentendo il bisogno di raccontarvi la mia malinconia, in un certo senso anche elogiarla, visto che ci si sente speso anche “persi”.
Questo periodo buio mi ha dato una bella lezione, obbligandomi a fare pace con i miei demoni e andare avanti spinta dalla passione e non dalla voglia di riscattarmi, una vera lezione di vita per continuare la mia vita con la luce dentro.
A voi capitano tutte queste storie, o sono solo io che sono nata sotto una stella senza pace?
Con curiosità vi abbraccio
Oana
“A dream is a wish your heart make.”
Noi donne siamo perennemente tormentate; è la nostra natura.
Basta non abbandonare mai la strada dei nostri sogni per ritrovare la fiducia in noi stesse!
Hai raggione, bisogno sempre essere sinceri con se stessi e capire quale e’ la strada giusta, sono diversi mesi da quando ho scritto l’articolo e’ ammetto che ho avuto bisogno di tempo per capire cosa mi bloccava, cosa facevo di sbagliato.
Che dire? un’altra lezione imparata!
Un abbraccio <3
Oana che meraviglia.. i sogni quando arrivano e li tocchi con mano spaventano hai ragione e a volte non siamo pronte a gioirne completamente. Ti capisco io vivo di sogno in sogno e mi piace credere che senza non sarei davvero felice, perché per me la felicità è rincorrere il sogno non raggiungerlo. Ti abbraccio
Infatti Ele per me e’ piu’ facile la strada che la metta.
Ho ancora tanto da imparare, e ogni tanto mi dimmentico, penso che basta l’ambizione per cambiare te o il mondo.
Un abbraccio <3
Condivido i tuoi timori, Oana. Anch’io vengo spesso bloccata dalla domanda: “Cosa succederà dopo?”. Ma sto imparando a godermi ogni attimo di quel sogno, di questa vita. Dicono che l’importante non sia la meta, bensì il viaggio. E allora godiamocelo. Quello che succederà dopo, lo scopriremo poco a poco. Un grande abbraccio!
Ale, sto imparando a rilassarmi un po’, troppo determinata a fare le cose di testa mia e riconosco che mi ero persa di vista, mi e’ servito un’ interra estate per conoscere i miei sbagli.
Vediamo se divento pure io un adulto prima o poi.
Un abbraccio!!! <3