
Ho pensato a lungo se scrivere o meno questo post, ma poi mi sono detta che mi avrebbe aiutato a vedere meglio il quadro della mia situazione dall’esterno. Sono una mamma lavoratrice, come tante e la premessa che voglio fare è che non sempre lo sono stata, o perlomeno non sempre sono stata fuori casa 12 ore al giorno, c’è stato un tempo in cui lavoravo part time 4 ore a pochi metri da casa, quello è il tempo in cui ho formato la mia famiglia, durante il quale sono diventata due volte mamma. Quello è stato il tempo in cui ho visto crescere i miei figli, giorno dopo giorno, scoperta dopo scoperta.
Ho avuto la fortuna di lavorare a pochi metri da casa, con un impiego part time che mi ha permesso di non perdermi nulla dei miei bimbi, almeno fino al primo compleanno della mia seconda figlia, quando la ditta per cui lavoravo ha chiuso ed io ho cercato di ricostruirmi dopo 12 anni di lavoro a tempo indeterminato. Sono stata fortunata a trovare subito un nuovo impiego e tutt’oggi ne sono grata, ma quando sei mamma tutto cambia con un lavoro precario a tempo pieno, lontano da casa che quindi occupa tra viaggio e lavoro 12 ore della tua giornata, cambia per te che sei mamma, ma per il resto delle donne non cambia. Sembra che la colpa sia tua che hai scelto di fare figli e quindi tutto quello che ne consegue è solo una scelta che hai voluto tu (della serie “hai voluto la bicicletta, pedala”) …
Per questo quando sui social vedo l’eterna lotta mamme lavoratrici e mamme casalinghe mi viene da sorridere, nessuna delle due categorie è migliore dell’altra, entrambe possono dirvi che hanno fatto la scelta migliore per se stesse e per la propria famiglia. Mia madre per esempio ha lasciato il lavoro per la famiglia ed io ho un ricordo della mia infanzia meraviglioso di lei che mi portava a scuola e che poi puntuale e per nulla di corsa veniva a riprendermi, non mi chiedeva distrattamente cosa avevo fatto a scuola, ma ascoltava, tornavo a casa e c’era il pranzo pronto e caldo per me e mio padre. Io rientrando verso le 20 non riesco ad andare all’asilo o a scuola, ci pensano i nonni, ma quando sono a casa dal lavoro che ci sono io ad aspettarli la gioia nei loro occhi è impagabile. Mi faccio forza e mi dico che i miei figli avranno il ricordo di quando la mamma andava a riprenderli facendo loro una sorpresa, basterà?
Non lo so, nessuna di noi mamme lavoratrici può saperlo, ci consoliamo dicendo che l’importante non è la quantità del tempo passata con i figli, ma la qualità e allora forte di questo la sera ho preso l’abitudine dopo cena di staccare tutto, cartoni compresi e mettermi sul divano con loro e giocare, se la lavatrice non è ancora fatta, la lavastoviglie è ancora da caricare e la casa è in disordine ci penserò dopo che saranno andati a nanna. Abbiamo sostituito le favole con il racconto della loro giornata, così che io non possa perdermi nulla di quello che di nuovo hanno fatto e si sa quella dei bambini è ricca di nuove scoperte ogni giorno!
Forte di questo vado avanti, ma non posso negare a me stessa che era diverso quando avevo la possibilità di stare con loro tutto il giorno, quel tempo fatto di ritmi diversi e che lasciava spazio a molte più cose da fare insieme non lo dimenticherò mai. Sicuramente il fatto che sia precaria, non lo nascondo, incide molto sul mio stato d’animo, mi chiedo spesso se tutto questo servirà oppure se in questi due anni avrei dovuto stare con loro. Credo che se c’è la possibilità di poter crescere i propri figli, fare la mamma sia il lavoro più bello del mondo. Non sono una di quelle mamme lavoratrici che è qui per sbandierarvi i lati positivi della propria indipendenza economica, avendo provato anche a fare la mamma a tempo pieno credo il tempo per crescere i propri figli sia di un valore inestimabile, che indubbiamente richiede molti altri sacrifici, per questo sono convinta che non c’è una mamma migliore di un’altra ma ognuna è migliore a modo suo, dovremmo smettere queste eterne guerre tra mamme lavoratrici e non, perché ognuna in cuor suo sa le sue rinunce e le sue battaglie. Per la festa della mamma regaliamoci del tempo, tempo per costruire ricordi indimenticabili.
Post in collaborazione con Daniel Wellington, che in occasione della Festa della mamma vi regala sull’acquisto di un orologio con cinturino in pelle questo bellissimo charm a forma di cuore con la scritta Love.
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Un post che mi ha aiutato a riflettere. Che mi aiuta, anche stamattina, a staccarmi da loro, mettermi in viaggio per due ore per raggiungere l’ufficio, consapevole che stasera il tempo a disposizione saraà poco, ma intenso!
Grazie per queste parole!
Cara Valentina, io alterno giorni in cui voglio crederci a giorni in cui ho paura. Solo il nostro cuore alla fine sa dirci se stiamo facendo il meglio per loro. un forte abbraccio
Sono mesi in cui mi chiedo se sto facendo la cosa giusta (sono mamma di una splendida bimba di 2 anni e lavoro a tempo pieno). Non sono ancora riuscita a capirlo! Da un lato c’è la mia esigenza di essere indipendente e ovviamente il mio contributo economico in famiglia, dall’altro i sensi di colpa costanti verso mia figlia. Penso al tempo che le sottraggo, di cui me ne rendo conto nel fine settimana, dopo aver trascorso due giorni intensi con lei pieni di attività… perchè tutto deve ridursi al fine settimana? Quante cose mi perdo di lei!
Poi arriva il lunedì, affogo tutti i miei pensieri e sensi di colpa e inizio una nuova settimana di lavoro. E’ tutto un alternarsi di pensieri…