Dopo aver annunciato a tutto il parentado e a tutti gli amici la bella notizia, inizia una fase di domande  misteriose e consigli più o meno desiderati dei suddetti familiari e amici.
Tutti vogliono sapere come procede la gravidanza e tutti vogliono sapere come, dove, con chi partorirai. E tu inizi a porti le stesse domande sapendo benissimo che non hai una risposta a nessuna delle domande che ti stanno facendo.
Il panico inizia a farsi sentire di fronte a tutta questa mancanza di risposte e così cerchi di informarti il più possibile iniziando dal capire se vorrai farti seguire dal tuo ginecologo/a di fiducia o da quello che ti assegna l’ospedale dove intendi far nascere il pargoletto.Personalmente mi sono molto arrovellata molto su questo argomento e mi sono domandata più volte quale fosse la scelta migliore.
Poi ho fatto una riflessione pratica sul fatto che sono anni che non ho un ginecologo/a di fiducia e quindi ho deciso di informarmi su come funzionasse l’iter ospedaliero.
Il mio compagno mi ha suggerito il nome di una dottoressa di cui aveva sentito parlare bene e così al CUP ho richiesto di essere visitata da lei.
Una volta arrivata lì il giorno dell’appuntamento ero di 7 settimane e le domande erano davvero tante.
La prima scoperta sconcertante è stata che non avrei fatto una ecografia tutti i mesi, bensì ne avrei fatte solo tre in nove mesi.
La visita in se’ e’ stata abbastanza veloce ma completa e nel complesso mi ha soddisfatta.
Così,nonostante fossimo decisi a seguire la strada delle visite ospedaliere, io e il mio compagno abbiamo deciso di fare una ecografia in più per accertarci che il bambino fosse ben posizionato e che il battito fosse presente affidandoci ad un ginecologo privato di Milano che è stato molto premuroso e gentile.
Una volta scoperto che tutto stava procedendo per il verso giusto , per una serie di motivi legati al trasloco e ad un mio bisogno di continuità ho deciso di seguire l’iter ospedaliero e non fare nulla di più di quello che la mia ginecologa mi richiedesse. Da subito ci siamo trovate e ha capito che non sono una futura mamma ansiosa tanto che alle volte mi sgrida perché esagero in quanto a movimento e impegni.
L’infermiera che la assiste e’ sempre la stessa e mi sta molto simpatica nonostante sia una persona decisamente di polso e senza “fronzoli” o peli sulla lingua.
Insomma, mi trovo molto molto bene e sono soddisfatta della scelta fatta.
image
Le spese sono molto poche e le visite mi soddisfano sempre anche per quanto riguarda il tempo che passo con la dottoressa, in media trenta minuti per visita.
Ora, ogni tanto non posso negare che sono andata un po’ in ansia perché non vedere il proprio bambino praticamente mai durante la gravidanza non è molto rassicurante e da mamma ti chiedi sempre se procede tutto bene in quella pancia così tua ma così misteriosa in questo stupendo periodo.
La tentazione di affiancare le visite all’ospedale a ecografie mensili private e’ stata tanta devo ammetterlo, però poi mi sono anche detta che più pareri, almeno per me, creano più confusione che altro e ho deciso di tenere fede alla parola data; solo e soltanto ospedale.
Non è stato facile e ho avuto parecchie notti insonni di fronte a tutto questo mistero ,soprattutto quando ancora non sentivo il piccolino muoversi e allora ho consultato mio padre che è medico e ho deciso di comprare un eco doppler portatile come quello che utilizza la ginecologa per farmi sentire il battito ogni mese , e di farlo arrivare a casa tramite Amazon.
La scelta online e’ davvero vasta ma dopo un attento studio di tutti i modelli ho optato per uno professionale che supera la cifra dei modelli più casalinghi di soli 20€.
Insomma,scegliendo bene, con soli 50€ ho placato tutte le mie ansie e ho ottenuto due risultati: posso sentire il mio nanetto ogni giorno o quando mi viene necessità e non sto dilapidando i miei averi con visite aggiuntive .
Settimana scorsa abbiamo cominciato a parlare del parto e mi è stata fornita una serie di link sui quali troverò tutte le info utili per quanto riguarda l’ospedale di Lodi.
Devo dire che mi soddisfa molto quello che ho letto finora e la cortesia del personale mi convince ogni volta di più della scelta fatta.
Persino la dottoressa di guardia di notte , durante una nostra visita al pronto soccorso (poi giudicato falso allarme grazie al cielo) e’ stata veramente cordiale e pronta a rassicurare me e e il mio compagno sulla salute del nostro nanetto.
Gli esami aggiuntivi che mi sono stati prescritti sono stati sempre eseguiti senza intoppi e nei tempi previsti e l’informazione è sempre la prima cosa che raccomandano per qualsiasi dubbio ci venisse in mente.
Ora dovrò iscrivermi al corso preparto e vi farò poi sapere come mi trovo anche in questo caso.
Questo è il mio vissuto, la mia esperienza e non vuole assolutamente essere un consiglio su come affrontare un percorso di cura durante la gravidanza .
Ogni mamma e’ unica e ogni gravidanza anche quindi è giusto che ognuna di noi decida cosa sente sia meglio per se’ e il proprio bambino in arrivo .
E voi come avete affrontato o come state affrontando la vostra gravidanza? Vi va di raccontarcelo nei commenti ?

Condividi